La scarpata murgiana

La scarpata murgiana è rappresentata da una zona costituita da una serie di terrazze comprese tra la pianura e la collina. La sua altitudine varia da un massimo di 350 m. (Monte Segnale) al confine del territorio di Montalbano di Fasano e Cisternino, ad un minimo di circa m. 160 al confine del territorio di Carovigno, con pendenza massima del 16%.

La superficie di questa zona, a partire dal confine del territorio di Montalbano di Fasano e Cisternino sino al confine del territorio di Carovigno, risulta la seguente:

  • 1° tratto che va dal confine del territorio di Montalbano di Fasano e Cisternino sino a Ostuni (La Peschiera). Tale tratto comprende la fascia che va dalla curva di livello m. 110 sino alla quota media di 180 m. all'incirca. Quest'area generalmente risulta coltivata a ulivo e a colture erbacee, destinate a seminativo (in genere colture foraggere). L'area restante che va da quota 180 alla sommità della scarpata risulta coperta da vegetazione spontanea erbacea ed arborea-arbustiva; quest'ultima in alcuni tratti presenta un habitat di bosco, macchia e gariga. Le essenze arboree sono rappresentate da: pino d'aleppo(tratto compreso tra i confini di Montalbano di Fasano e la Scategna), leccio, lentisco, corbezzolo, terebinto, perastro o pero mandorlino, olivastro, ginestra spinosa, cisti, salvione giallo, coronilla, fillirea, ecc. I boschi sono:la pineta di Lamiola, la lecceta di S.Biagio, la lecceta di S.Oronzo e la lecceta di Spennati; tra le macchie da ricordare: la macchia di Urselli, la macchia nei dintorni dell' Hotel Incanto, la macchia della Porcarella e qualche altra; la gariga si nota su parte del monte Agnano, S.Oronzo e Scategna.
  • 2° Tratto corrispondente grosso modo alla zona che circonda in parte il centro storico di Ostuni (denominata zona degli orti). Questa zona, una volta adibita alla coltivazione di ortaggi per intera, oggi è solo in minima parte utilizzata per la coltivazione degli ortaggi e piante da fiore (le serre di Francesco Cariulo). La parte inferiore, sino ai limiti di quota 110 e la zona restante sino alla strada provinciale per Torre Pozzella risultano coltivate ad ulivo e mandorlo.
  • 3°Tratto che va dalla strada per Torre Pozzella a monte Magno. Questa zona risulta coltivata a ulivi, con la presenza di costruzioni (villette e prime case) e di una cava di pietre. La parte superiore della scarpata risulta incolta o parzialmente coperta di vegetazione spontanea erbacea e arbustiva che in qualche piccola area presenta tutte le caratteristiche della macchia mediterranea per la presenza delle essenze seguenti: leccio, lentisco, perastro o pero mandorlino, olivastro, gnidio, cisti, ginestra spinosa, salvione giallo, scilla, ginestra, ecc.
  • 4° Tratto di scarpata che va da monte Magno ai confini del territorio di Carovigno. Quest'ultimo tratto risulta coltivato con la presenza di diverse villette e prime case di abitazione e qualche cava di pietre. Le colture rappresentative sono: ulivi, mandorli, specie diverse di piante da frutta, piante da orto e ornamentali, tutto a gestione familiare. Risultano presenti anche appezzamenti abbandonati.