La pianura, detta localmente “Marina”, è rappresentata da una superficie a forma di rettangolo irregolare, largo mediamente circa 5 Km., lungo quanto la lunghezza della costa, 15, 5 km. Essa inizia dalla superstrada 379, e, salendo dolcemente sino a quota m. 110,raggiunge la scarpata murgiana.
Questa zona risulta per superficie la più vasta dopo la collina. Quasi per intera è utilizzata per la coltivazione delle colture agrarie legnose. La maggior parte di queste colture è costituita da ulivi che occupano circa il 60% della superficie coltivata della pianura. Segue il mandorlo, la cui coltivazione si sta riducendo ancora per essere sostituito da nuovi impianti di ulivi con l'introduzione di nuove varietà. Frammisti all'ulivo troviamo anche (in numero limitato) il carrubo e il pero. Da tener presente la coltivazione dei fioroni nella zona della Difesa di Malta (circa 100 Ha ), ai confini del territorio di Montalbano. Alle colture legnose fanno seguito le colture erbacee, costituite dal frumento (la superficie si limita solo alle varietà di grano duro) e dall'avena consociata con l'orzo, con la veccia, col trifoglio incarnato, con l'erba medica; queste vengono utilizzate per la produzione di erba allo stato verde (erbai), oppure secche sotto forma di fieno generalmente destinate all'alimentazione del bestiame ovino e bovino durante il periodo invernale . Non manca la coltivazione del pisello e della fava per essere consumati allo stato verde (colture anch'esse limitate). Quasi nulla risulta la superficie destinata ad ortaggi; solo nella zona lungo la strada Appia nei pressi della masseria Cimini risulta una certa superficie coltivata ad ortaggi e saltuariamente in altre zone (Difesa di Malta, nei pressi di Fontevecchia, Mogale, nei pressi di Refrigerio,ecc.). Ricca è la flora spontanea, specie quella erbacea annuale e perenne, nei terreni incolti, nei pascoli, nei campi coltivati, negli uliveti, lungo i bordi stradali e nelle zone lungo le lame. Tra le più comuni delle erbacee dobbiamo ricordare: il gladiolo dei campi, i sonaglini, l' avena selvatica, il piumino, la gramigna capriola, la stipa delle fate, la bellavedova, le diverse specie di allium, la scilla marina, il papavero, la cicoria, le diverse specie di cardo, la calendula, la pratolina, la camomilla, l'acetosella gialla (caratteristica per la sua spettacolare fioritura nei mesi gennaio- febbraio), ecc. Le piante arboree e arbustive spontanee non sono tanto diffuse in questa zona. Le troviamo in alcune lame (Lamacornola, Mangiamuso, Rosamarina), e in qualche zona incolta; qualche pianta di lentisco e mirto lungo i confini di proprietà. Le specie più comuni da ricordare sono: il lentisco, l'olivastro, la fillirea, il leccio, la smilace, il mirto, la ginestra spinosa, le varie specie di cisto, il timo, il perastro o pero mandorlino, l'asparago, il salvione giallo, ecc.